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La Cina è il Paese dove ne vengono vendute di più. Nel 2009 il Governo aveva messo a punto un piano di incentivi ancora in vigore per diventare leader entro il 2012: lo scorso anno le vendite di auto elettriche sono quasi raddoppiate arrivando a 652 mila, anche se la cifra è irrisoria se paragonata al numero totale di vetture vendute che ammonta a 28,9 milioni. Il 2017 è stato un anno importante anche per gli Stati Uniti che, nonostante il mercato delle auto sia calato per la prima volta dal 2009, sono diventati il secondo mercato al mondo per vendita di vetture elettriche grazie anche agli incentivi dell’era Obama: le immatricolazioni sono state 199.826 su un totale di circa 17,2 milioni. Nel 2017 il mercato è cresciuto anche in Europa, del 43,6%, ma a un passo più lento rispetto a Cina e Stati Uniti: le elettriche sono state 149.086 mila su un totale di 15.131.778 milioni, lo 0,9% del mercato. Oggi, per le strade del Vecchio Continente, circolano 501.798 vetture elettriche.

In classifica l’Italia non compare proprio. Nel 2017 le vendite sono aumentate, per un totale di 1.967 vetture in tutto il Paese, ma le vetture elettriche rappresentano appena lo 0,1% del mercato. Sono raddoppiate le auto ibride rispetto al 2016 — per un totale di 66 mila — ma a dominare il mercato continuano a essere le auto a benzina o diesel: secondo il focus della Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, nel 2017 ne sono state vendute 1.970.962, con un aumento del 7,9%.

A bloccare il mercato, per ora, è anche il prezzo delle vetture: in media si aggira sui 30 mila euro, su cui pesa fino al 50% la batteria. Secondo uno studio di Bloomberg, tuttavia, dal 2010 a oggi il costo delle batterie al litio è diminuito del 73% — passando da 1.000 dollari per kWh a 273 dollari nel 2016 — e la previsione è che i prezzi caleranno ulteriormente nei prossimi vent’anni. Questo crollo è dovuto anche ai produttori di auto elettriche, in particolare Tesla, che per rendere più abbordabili le proprie vetture puntano a far scendere i prezzi delle batterie fino a 124 dollari per kWh. Le batterie, inoltre, saranno meno ingombranti, più leggere – oggi pesano una tonnellata – e più veloci da ricaricare.

Se si guarda al rapporto fra costo di ricarica e chilometri percorsi, le auto elettriche sono più convenienti di quelle a benzina ed eliminano il problema delle polveri sottili, però serve un’enorme quantità di energia elettrica: con 1,4 euro si percorrono 18 chilometri con una vettura a benzina o diesel, 23 con una elettrica ricaricata in una colonnina pubblica e addirittura 39 ricaricandola a casa. I dubbi più comuni, tuttavia, riguardano la ridotta autonomia, i tempi di ricarica troppo lunghi — strettamente legati alla capacità della batteria, alla potenza della colonnina e a quella del caricabatteria installato a bordo — e, soprattutto, la scarsa diffusione delle colonnine di rifornimento.

Verso la rinuncia alle auto a benzina ad ogni modo, stanno andando quasi tutti i Paesi mondiali: la Norvegia ha deciso di eliminare completamente le auto a benzina o diesel entro il 2025 disincentivandone l’acquisto attraverso pesanti imposizioni fiscali; l’Olanda ne vuole vietare la vendita a partire dal 2025 e proibire la circolazione entro il 2035, per arrivare nel 2050 all’obiettivo zero emissioni; la Germania, principale mercato europeo delle auto tradizionali per vendite e produzioni, ha messo il limite a partire dal 2030. In Italia, invece, una risoluzione del Senato ha posto l’obiettivo del 2040, quando verrà vietata la vendita di auto a benzina e diesel: a mancare, però, è un programma chiaro per raggiungere l’obiettivo!

 

Fonte: Dataroom