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L’autoconsumo collettivo e le comunità energetiche.

 

Con il via libera del decreto Milleproroghe, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, decollano l’autoconsumo collettivo e le comunità energetiche.

Condomini, famiglie e imprese potranno finalmente autoprodurre e autoconsumare collettivamente energia.

Anche in Italia ci sono finalmente le basi per dare avvio a quella che Jeremy Rifkin ha definito come la “terza rivoluzione industriale”.

La via verso un futuro più equo e sostenibile, dove centinaia di milioni di persone in tutto il mondo produrranno energia verde e la condivideranno con gli altri.

Un nuovo regime energetico, non più centralizzato e gerarchico ma distribuito e collaborativo.

Non siamo certo ai livelli auspicati da Rifkin, ma è un buon inizio e il potenziale non manca.

Secondo il report Energy@Home stilato da Elemens, in Italia ci sono 2,6 milioni di condomini potenzialmente interessati all’installazione di impianti fotovoltaici per comunità energetiche con circa 29 GW di potenza fotovoltaica potenzialmente installabile e 6-9 GW installazioni fotovoltaiche per autoconsumo entro il 2025.

ITALIA SOLARE e Legambiente a novembre avevano presentato a Rimini, in occasione di Key Energy, la proposta di comunità energetiche e da allora è stato un lavoro costante per arrivare al risultato odierno.

In base al decreto approvato, che ricalca la proposta delle due associazioni, con le comunità energetiche sarà possibile condividere l’energia prodotta da impianti rinnovabili per potenza complessiva inferiore ai 200 kW ed effettuare autoconsumo utilizzando la linea di distribuzione elettrica esistente.

Un sistema sperimentale, che si aggiunge ai primissimi progetti appena avviati dall’RSE, in attesa del recepimento della direttiva europea RED 2, la 2018/2001/UE, previsto per giugno 2021.

La novità della proposta sta soprattutto nell’utilizzo della rete esistente con il pagamento degli oneri di sistema sia per l’energia prelevata dalla rete sia per l’energia condivisa.

Gli impianti realizzati in comunità energetiche non potranno accedere agli incentivi previsti dal decreto FER1, ma avranno un nuovo incentivo il cui funzionamento sarà individuato dal Ministero dello Sviluppo e il cui valore verrà definito da Arera.

E il fatto che l’energia prodotta dalle comunità energetiche sarà immediatamente autoconsumata nelle immediate vicinanze dell’impianto, anziché essere veicolata nelle grandi reti di distribuzione e trasmissione, farà diminuire i costi di gestione di tali reti, che oggi si trovano a gestire i fenomeni di sbilanciamento e che rappresentano un costo poi pagato in bolletta agli italiani.

“Ora che il Milleproroghe è stato convertito in decreto legge il primo passo importante è stato fatto, si tratta della prima vera misura con la quale i cittadini potranno avere un ruolo attivo nella produzione di energia, ottimizzando produzione e consumi.

Attendiamo ora il varo delle misure attuative da parte di Mise e Arera nei tempi previsti dalla normativa, in modo da dare avvio alle comunità energetiche e non lasciarle solo sulla carta.

 

Fonte: Italia Solare