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Nel mese di febbraio 2019 l’energia elettrica richiesta in Italia (25,5 miliardi di kWh) ha fatto registrare una flessione pari al 2,2% rispetto ai volumi di febbraio dell’anno scorso.

Il risultato deriva dallo stesso numero di giorni lavorativi rispetto allo stesso mese dello scorso anno ma con una temperatura media mensile superiore di due gradi. Il dato destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, porta ad una variazione comunque negativa ma più contenuta paria -0,7%.

Nei primi due mesi del 2019, la richiesta risulta variata di un +1,1% rispetto al 2018; in termini destagionalizzati e corretti per calendario e temperatura, la variazione risulta pari a +0,5%. A livello territoriale, la variazione tendenziale di febbraio 2019 è risultata ovunque negativa: al Nord -2,2%, al Centro -1,7% e al Sud -2,6%.

In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura dell’energia elettrica richiesta a febbraio 2019 ha fatto registrare una variazione negativa (-1,2%) rispetto al mese precedente (gennaio 2019). Questo risultato porta il profilo del trend su un andamento stazionario.

Nel mese di febbraio 2019, infine, l’energia elettrica richiesta in Italia è stata coperta per l’85% da produzione nazionale al netto dei pompaggi (0,0% della produzione netta rispetto a febbraio 2019) e per la quota restante da importazioni (saldo estero -13,4% rispetto a febbraio 2018).

Nel mese di febbraio 2019, la richiesta di energia elettrica è stata di 25.529 GWh, in riduzione rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (-2,2%). In particolare si registra un aumento della produzione da fonti energetiche rinnovabili (+16,9%), una flessione della produzione da fonte termoelettrica (-7,6%) e del saldo estero (-13,4%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Con riferimento alla produzione mensile da Fonti Energetiche Rinnovabili si registra un aumento della produzione eolica (+37,9%), della produzione fotovoltaica (+57,6%) e una flessione produzione geotermica (-1,6%) rispetto all’anno precedente.

 

Fonte: Terna